Come percepiamo i suoni sott'acqua
In acqua il nostro udito è notevolmente ridimensionato.
Le nostre orecchie, infatti, raccolgono perfettamente le onde sonore trasmesse dall’aria, ma sono quasi inutili se mettiamo la testa sott’acqua.
Il padiglione auricolare ha proprio la funzione di raccogliere le vibrazioni e trasmetterle all’orecchio medio e interno, dove saranno convertite in segnali nervosi per il cervello.
In acqua questo meccanismo diventa quasi totalmente inefficace, in quanto il padiglione auricolare, come la maggior parte dei tessuti, ha la stessa densità dell’acqua e non riesce a fermare e trasmettere la vibrazione.
Come mai allora percepiamo lo stesso i rumori?
La risposta è nelle nostre ossa.
Le ossa del nostro cranio, infatti, sono più dense dell’acqua e possono ricevere e trasmettere più facilmente le onde sonore.
Questa vibrazione viene ricevuta dall’orecchio interno, che le trasforma in impulsi cerebrali.
La conduzione ossea però è più debole di quella aerea e per sentire lo stesso rumore, occorrerà un volume più elevato.
Facciamo un altro esempio. Quando ascoltiamo la nostra voce registrata, ci sembra molto diversa da quella che percepiamo parlando e una delle cause è proprio che le ascoltiamo principalmente con le ossa.
Il tessuto osseo, rispetto all’aria, conduce con più facilità le frequenze gravi, così la nostra voce sembra più profonda e piena di quanto in realtà la sentano gli altri.
Andrea Gentile (2015) " Come sentiamo sott'acqua"